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"Contributo per lo studio della ceramica degli insediamenti medievali tra il Matese ed il Taburno "
 

Le ricerche condotte negli ultimi anni sia a livello archivistico che sul territorio hanno permesso di evidenziare alcune certezze sulla presenza antropica nell'area. In questa sede si ritiene opportuno presentare quelli che sono i dati più significativi disponibili, ricordando che lo sviluppo dei villaggi ed il successivo incastellamento di alcuni di essi sono ancora oggi i due principali problemi su cui vanno indirizzate le ricerche. Attualmente appare chiara l'importanza delle vie di comunicazione che sin dall'epoca romana costituivano il naturale stimolo per l'instaurarsi degli insediamenti. Infatti, la diramazione della via Latina, che da Allifae si portava, passando per Telesia, a Beneventum era ed è unitamente ai fiumi Volturno e Calore l'elemento cardine per la presenza antropica, che, per ora, può essere circoscritta a due aree differenti: l'una pianeggiante, occupata dall'antica Allifae e dalla Telesis Nova, sorta non distante dalla Telesia romana, e, l'altra, collinare, ove gli insediamenti erano basati sul riutilizzo delle antiche ville romane e sui piccoli villaggi sparsi. Il successivo incastellamento sembra essere precoce in un area compresa tra l'attuale Ponte e S. Lorenzo Maggiore, tenendo presente che l'autorizzazione all'incastellamento per Ponte-S.Anastasia è del 980 (Cielo 1994, p. 199 e sg.), oppure piuttosto tardivo come nel caso degli altri centri, tutt'ora abitati. Le carenze di indagini archeologiche per ora non permettono di chiarire il verificarsi degli eventi citati per cui non resta che limitarsi alle considerazioni che scaturiscono dalla cultura materiale che restituisce il territorio e proveniente spesso da siti completamente abbandonati. Da alcuni siti medievali, infatti, è stato possibile, di recente, ricavare dati sulla circolazione delle ceramiche.